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Linkem, problema legale
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Lettera 
21 novembre 2023 0:00
 
Gentile Signore o Signora,
Io, cittadino russo, ho avuto un contratto con Linkem (Internet senza limiti ricaricabile, il contratto è allegato) negli anni 2017-2020 quando vivevo a Chieti in un appartamento in affitto. Ho lasciato l'Italia nel dicembre del 2020, sono andata in Francia. In quel periodo ho provato a chiamare Linkem ma non mi hanno risposto (era un lockdown di Covid), così ho deciso che tutto era a posto e che il contratto sarebbe terminato automaticamente dopo aver interrotto i pagamenti. Non ho registrato la mia partenza all'Anagrafe di Chieti.
Oggi, il 17/11/2023, ho ricevuto una mail dallo Studio Legale Avv. Giovanni Ligato (in allegato), in cui mi si dice che devo pagare loro 229,72 euro (per il modem di Linkem che era rimasto nell'appartamento che avevo affittato in 2020) entro 7 giorni o andranno in tribunale e mi faranno pagare questa somma più le spese per il tribunale. Sono rimasto molto sorpreso perché non mi hanno chiamato e non ho ricevuto alcuna lettera da loro. (Tuttavia, non conoscevano il mio nuovo indirizzo postale e il mio nuovo numero di telefono poiché sono andata in Francia nel 2020 e sono stati cambiati). Oggi ho chiamato Linkem, spiegando la situazione, e mi hanno mandato la bolletta da pagare, dicendo che era sufficiente. Oggi ho pagato 100 euro a loro (allegato). Successivamente li ho chiamato di nuovo e un'altra operatrice mi ha detto che non avrei dovuto pagare questi 100 euro in quanto il mio debito era già stato dato a Studio Legale, e mi ha detto di parlare con loro.
Sono tornato in Italia nel settembre del 2023. Mi iscriverò all'Anagrafe di Padova in primavera, quando otterrò il permesso di soggiorno. Cosa devo fare? Sono un cittadino russo e non voglio avere problemi con la legge in Italia.
In allegato trovate: il mio contratto con Linkem, la lettera dello studio legale, la bolletta che l'operatore mi ha inviato oggi, la bolletta che ho pagato oggi.
Grazie mille!
Iogann, dalla provincia di PD

Risposta:
lo studio legale citato ha, per ora, solo funzioni di recupero credito per conto del provider telefonico; ma la comunicazione da loro ricevuta non ha valore di notifica che possa anticipare una azione legale, anche per mancanza di un indirizzo residenziale. Visto dunque il pagamento da lei effettuato, le consigliamo di farsi valere con una lettera raccomandata A/R o PEC di messa in mora
indirizzata al gestore, con la quale, allegando copia del contratto e della ricevuta di pagamento, ricostruisce sinteticamente l'accaduto e intima la rinuncia ad ogni ulteriore pretesa creditoria diretta o delegata a terzi.
 
 
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