Buongiorno gentilissimi. Una mia zia è deceduta alcuni mesi fa e ha nominato erede universale la sorella, anziana e malata. Quest'ultima, essendo impossibilitata a muoversi e a occuparsi di certe incombenze, mi ha chiesto cortesemente di effettuare la disdetta della linea telefonica (intesta alla mia zia deceduta) e io ho proceduto a nome mio, tramite pec.
Non essendo erede ho scritto che sono la dichiarante e nipote della de cuius. L'operatore affermava di non trovare la mia pec (della quale in realtà ho ricevuta di avvenuta consegna) e dopo varie tribolazioni e solleciti dove allegavo la prova di consegna, ho aperto una conciliazione tramite Agcom. Nel frattempo, ieri ho ricevuto una chiamata dal call center dove mi è stato comunicato che la linea è stata disattivata e devo attendere che mi venga comunicato l'importo esatto da pagare. Oggi, però, tramite Conciliaweb, l'operatore mi chiede documento che attesta la mia qualità di erede. Sono molto preoccupata perché io non sono erede, sono la nipote ma mia zia non poteva occuparsi della disdetta e per evitare solleciti e ulteriori problemi ho provveduto io. Se può servire, quando chiamai il call center per sapere quale fosse la procedura da seguire per la disdetta, chiesi all'operatrice se avrei potuto chiedere recesso a nome mio pur non essendo erede e lei mi confermò questa possibilità. Ora non vorrei sorgessero problemi. Vi sarei grata se poteste darmi un parere. Grazie in anticipo, cordiali saluti.
Gianfranca, dalla provincia di NU

Risposta:
Se la linea è stata effettivamente disattivata, non vediamo alcuna complicazione ulteriore; ai recapiti postali comunicati nella disdetta dovrebbe essere notificata la bolletta di chiusura, saldata la quale, è sciolto ogni vincolo di contratto. Per la conciliazione avviata presso il Corecom, crediamo sufficiente non dar seguito al formale compiersi della procedura.