Buongiorno a febbraio scorso ho dato disdetta a Sky per l'abbonamento ai servizi TV intestato a mio cognato, deceduto il 2 di quel mese. Seguendo le indicazioni fornite da Sky, alla data indicataci, abbiamo resi i dispositivi che avevamo a disposizione e dei quali non esiste elenco. Impossibilitati a comunicare tramite l'area clienti, disattivata da Sky dopo la disdetta, in assenza di solleciti, a luglio la vedova del defunto, mia sorella, ha ricevuto una lettera da EuropaFactor di Roma, che su incarico di Sky (a sua detta) sollecitava il pagamento dell'importo di € 223,07, così composto: capitale 9,04; penali per mancata restituzione di apparati 169,90; spese di recupero crediti 44,13. Ho risposto precisando la mia estraneità, ma col solo intento di rispettare la memoria di mio cognato. Ho chiesto ripetutamente di conoscere la tipologia degli apparati e la data in cui erano stati dati in comodato. Nessuna risposta utile. A settembre in una seconda casa sono stati trovati due apparati riconducibili a Sky. Li ho riconsegnati a un centro assistenza Sky di Torino che ne ha trattenuto uno con regolare scarico e ha invitato a gettare l'altro che non compariva in carico a mio cognato. Informata EuropaFactor, non si è verificata nessuna modifica dell'importo richiesto. Io non ho pagato, malgrado le "minacce" anche per telefono perchè: la richiesta non appare motivata in assenza di elenco dettagliato con date e la gestione di Sky mi sembra piuttosto carente se la restituzione di un apparato attribuito a mio cognato non dà luogo a modifiche della richiesta. Ritengo si tratti di un modus operandi probabilmente diffuso e gradirei conoscere vostre eventuali esperienze ad esso correlabili, Grazie anticipatamente
Andrea Maria, dalla provincia di TO

Risposta:
se si tratta di una lettera ordinaria il creditore puo' ignorarla fino a che non venga reiterata per raccomandata AR, quando invece dovra' rispondere formalmente, tenendo conto della legittimita' degli addebiti da verificare sul contratto di allora e dei resi effettuati.