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DISSERVIZI E INADEMPIENZE DEI GESTORI TELEFONICI. RICHIESTA DI INDAGINE CONOSCITIVA PARLAMENTARE DELLA COMMISSIONE TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI
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Documento 
8 febbraio 2007 0:00
 
INTRODUZIONE
Sono in costante aumento le denunce dei consumatori contro le società operatrici nazionali telefoniche: disservizi, inadempienze e, spesso, abusi se non vere e proprie presunte truffe. Le nuove tecnologie applicate alla comunicazione, oltre a favorire gli utenti, hanno portato anche questo pesante fardello. Migliaia di utenti hanno trovato addebiti in bolletta per telefonate mai effettuate. Prima era il numero 144. Dopo che questo numero e' stata reso innocuo, le numerazioni speciali a pagamento si sono moltiplicate e, man mano che venivano prese contromisure su un prefisso, immancabilmente nuove numerazioni erano rese disponibili. Si sono susseguiti negli anni i vari 166, 70X, 899, 0878, satellitari e ultimamente 892. Va considerato che gli operatori telefonici incassano una percentuale pari al 30% dei costi addebitati agli utenti, come tra l'altro ha appurato una perizia del tribunale di Genova in una causa contro Telecom Italia.
(Allegato1_TribunaleGenova)
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La drammaticita' del problema e' confermata da recenti indagini della polizia postale:
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LE NUMERAZIONI A VALORE AGGIUNTO La Delibera dell'Agcom (n. 9/03/CIR) recita: "Piano di numerazione nel settore delle telecomunicazioni e disciplina attuativa". Risale al 2003. E' prevista una serie di numerazioni a valore aggiunto (899, 70X, ecc.) e ogni tipologia ha in teoria una specifica destinazione: connessioni ad Internet, servizi vocali, ecc..
La numerazione piu' sfruttata nell'ultimo periodo e' la 899. Il ministero ha rilasciato agli operatori oltre 100 mila di questi numeri in pacchetti da 100. Secondo stime, l'80% di questi e' attivo. Gli operatori telefonici (A) rivendono a loro volta i numeri ad aziende (B) che li utilizzano in teoria per fornire servizi. Da siti a contenuto pornografico fino a quelli di magia, oppure a servizi piu' tradizionali.
I costi dei servizi sono addebitati nella bolletta dell'operatore fisso (X) , come, per esempio, Telecom o Wind, e girati, previa trattenuta da parte di (X) agli operatori titolari della concessione (A) e ai teorici fornitori di servizio (B) .
Alcuni di questi numeri sono disattivabili gratuitamente (144, 899, ecc.), altri a pagamento o per nulla (0878, 892, satellitari, ecc.). Ed in questi ultimi casi l'unico strumento di difesa e' ottenere il distacco della linea. Cosa che non pochi hanno fatto, con le conseguenze negative che si possono immaginare.

Gli addebiti a volte avvengono tramite programmi -dialers- che, installandosi sul computer a completa insaputa dell'utente, fanno scattare una connessione a costi esorbitanti (anche 12,5 euro per chiamate di un secondo).
In altri casi, l'apparecchio -telefono o computer- non viene neppure sfiorato (molti abusi sono perpetrati ai danni d'ignari pensionati che non utilizzano pc), cosi' come segnalato dall'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) col caso di un dipendente Telecom di Taranto arrestato nel maggio 2005 perche', durante i propri interventi tecnici nelle varie centraline telefoniche, si collegava con il numero 899 facendo poi gravare il pagamento su ignari utenti.
E' la presumibile punta dell'iceberg. Tesi avvalorata anche dalle recenti inchieste sulle intercettazioni telefoniche, che hanno evidenziato l'elevata vulnerabilità di un sistema che consente accessi abusivi alle linee telefoniche private, e non solo dagli addetti ai lavori.

Gli abusi individuati dalla polizia postale non hanno modificato il dilagare del fenomeno. Gli operatori continuano con queste "politiche commerciali", tanto paga l'utente che non ha molti strumenti per opporsi, visto che il taglio della linea da parte del proprio operatore e' in agguato e gli strumenti giurisdizionali (Corecom in primo luogo) sono inefficaci e le eventuali sanzioni pecuniarie risibili.
Ad una richiesta dell'associazione Aduc a polizia postale e Agcom, e' stato risposto che i numeri a valore aggiunto, per disposizioni comunitarie, sono attivi a meno che l'utente non ne chieda la disattivazione. Negli altri Paesi Ue, pero', con le medesime disposizioni non esiste questo fenomeno, almeno non nelle dimensioni conosciute in Italia. Evidentemente ci sono meccanismi di controllo che in questi Paesi funzionano. L'apposita organismo costituito nel 2003 dall'Agcom per seguire le migliaia di segnalazioni, l'Ugs Unità per la Gestione delle Segnalazioni, non argina il fenomeno e anche la polizia postale, ormai, "archivia" d'ufficio le denunce degli utenti.

SERVIZI NON RICHIESTI
Quello dei numeri a valore aggiunto rientra nel piu' generale problema dei disservizi delle compagnie telefoniche.
Per dare un'idea della varieta' e ampiezza del fenomeno, fanno testo le tabelle elaborate dall'Agcom (nell'ambito della sua Relazione annuale sull'attività svolta e sui programmi di lavoro, presentata lo scorso 30 giugno 2006) sui casi trattati dall'Ugs.
(Allegato 2. Capitolo 2 della Relazione, pagg. 199 e seg.)
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Il valore assoluto dei casi presi in esame (circa 6.500) e' molto piu' piccolo di quello reale, in quanto solo una minima parte degli utenti segnala i disservizi all'Agcom. E' interessante pero' rilevare come ben il 23,9% delle segnalazioni riguardi il non riconoscimento di traffico telefonico, che e' presumibilmente in gran parte attribuibile alle telefonate verso numeri speciali. Al secondo posto troviamo le attivazioni per servizi non richiesti (16,66%). Se aggiungiamo ai servizi attivati all'insaputa degli utenti, la mancata attivazione dei servizi richiesti, la percentuale sale al 23,55.
Insomma, circa la meta' dei disservizi denunciati dagli utenti e gestiti dall'Agcom riguarda traffico non riconosciuto e servizi attivabili a distanza: o addebitati in bolletta quando non richiesti o non attivati, nonostante la richiesta specifica dell'utente e la promessa di attivazione da parte del gestore.

I TENTATIVI DELL'AGCOM
Per rimediare l'Agcom ha predisposto una serie di correttivi. Il 26 ottobre e il 24 novembre 2006, ha annunciato alcuni provvedimenti:
a) il rafforzamento della regolamentazione e l'inasprimento delle sanzioni in materia di servizi non richiesti e uso abusivo delle numerazioni, con l'adozione anche di misure cautelari;
b) l'adozione di forme di fatturazione completamente separate fra telefonia di base e servizi aggiuntivi;
c) la diffida per tutti gli operatori a rispettare le regole vigenti, che prevedono che non possa in nessun caso essere sospeso il servizio telefonico di base in pendenza di dispute o in generale in caso di insolvenza relativa ai servizi addizionali;
d) la previsione espressa dell'obbligo di fornire al potenziale cliente, in caso di proposta telefonica, precise informazioni riguardo al proponente, alla societa' per conto della quale avviene il contatto telefonico, allo scopo del contatto telefonico nonche', in caso di in equivoca volonta' di adesione alla proposta manifestata, il numero assegnato alla relativa pratica;
e) l'obbligo di dare al cliente certezza giuridica dell'avvenuta conclusione del contratto, mediante l'acquisizione del consenso informato con la registrazione integrale della conversazione telefonica, e l'invio al recapito indicato dall'utente di uno specifico modulo di conferma, non oltre lo stesso giorno in cui il contratto inizia a esplicare i propri effetti;
f) la specifica garanzia di regolarita' e continuita' nell'erogazione del servizio mediante il divieto assoluto di sospensione dello stesso a fronte del mancato o ritardato pagamento;
g) il divieto di fornire beni o servizi di comunicazione elettronica diversi da quelli espressamente concordati; nel caso cio' avvenga, gli operatori dovranno provvedere a loro spese al ripristino delle condizioni preesistenti, mentre nessun corrispettivo potra' essere addebitato al cliente.
(Allegato3_ComunicatiAgcom)
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I RISULTATI INSODDISFACENTI
Viste anche le esperienza passate, le forti resistenze degli operatori potrebbero vanificare il tentativo dell'Autorita'. Questi annunci non sono mancati negli anni passati, con nessun risultato, come denunciato dall'Aduc: gia' nel 2002 l'Agcom in una nota del 3 ottobre "garantiva": "l'attivita' di vigilanza sara' condotta anche attraverso verifiche presso tutti gli operatori e mediante ispezioni della Polizia delle Comunicazioni". Il comunicato stampa era titolato Servizi non richiesti: disponibile sul sito dell'Autorità il modello per le denunce. E poi L'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, in seguito all'avvio di una specifica attivita' di vigilanza.
(Allegato4_ComunicatiAduc)
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RICHIESTA
Per questi motivi e' opportuna un'indagine conoscitiva che appuri le dimensioni del fenomeno, se ed in che misura detto fenomeno sia dovuto anche a negligenza o malafede negli operatori telefonici, se e quali siano i limiti normativi e delle autorita' di controllo che possano aver favorito questa anomalia italiana.
 
 
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS